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OpenAI svela Gpt-5: “La nostra IA più veloce e umana”. Altman: “È un altro passo verso l’AGI”

OpenAI svela Gpt-5: “La nostra IA più veloce e umana”. Altman: “È un altro passo verso l’AGI”

“Gpt-5 è un grande aggiornamento, un passo significativo verso l’AGI”. Seminascosto dietro un laptop, in collegamento da uno degli uffici di OpenAI, a San Francisco, Sam Altman introduce la nuova creatura dell’azienda - un tempo no-profit - che ha contribuito a fondare dieci anni fa.

L’idea originaria era sviluppare un'intelligenza artificiale di livello umano - l’AGI, appunto - “a beneficio dell’umanità”.

La missione di OpenAI è invariata, ma negli anni sono subentrati altri interessi. Di tipo economico. Allenare l’IA su enormi quantità di dati, affinché sia in grado di imitare le capacità cognitive umane, ha un costo insostenibile per un laboratorio senza fini di lucro. Oggi, infatti, OpenAI è una benefit corporation che vale circa 300 miliardi di dollari.

Il merito è di ChatGpt, il chatbot con cui si può parlare di tutto: dall’origine dell’Universo ai problemi sentimentali. Ha sempre una risposta, nella maggior parte dei casi esatta e utile, anche se non capisce veramente il significato di ciò che produce. Eppure 700 milioni di persone, ogni settimana, si rivolgono a questa IA come se fosse una persona in carne e ossa.

"Il nuovo modello è superiore in tutto”

Il nuovo modello Gpt-5 “dà l’impressione di conversare con un esperto in qualsiasi disciplina, come se si avesse davanti una persona con un dottorato di ricerca”, spiega Altman, amministratore delegato di OpenAI dal 2019.

“Quando ho provato a tornare a Gpt-4o [il modello principale su cui si è basato ChatGpt fino a oggi] l’esperienza è stata sorprendentemente frustrante - ha aggiunto Altman -. Gpt-5 è superiore sotto ogni aspetto, sia in modo evidente che nei dettagli più sottili. È un po’ come quando l’iPhone passò dagli schermi grandi e pixellati al Retina Display: tornando a usare un vecchio modello, pensai: ‘Com’è possibile che ci sembrasse accettabile?’”.

In un podcast recente - This Past Weekend with Theo Von - il CEO di OpenAI ha raccontato che Gpt-5 ha risposto a una domanda complessa che lui stesso non era riuscito a risolvere. “Mi sono sentito inutile rispetto all’IA - ha ammesso - Era davvero difficile, ma l’intelligenza artificiale l’ha risolta all’istante”.

Quando il ricercatore Yann Dubois, durante la presentazione di Gpt-5, avvia una demo per far mostrare le capacità del nuovo modello, il risultato è sorprendente. Ma non “rivoluzionario”.

Dal prompt al codice, fino a un’app completa: serve un attimo

“Abbiamo migliorato molti ambiti - dice Dubois - dalla medicina alla scrittura, fino al coding”. Poi chiede alla nuova IA di creare una web-app per imparare il francese. Nel prompt di poche righe, chiede un tema coinvolgente e anche attività come flashcard e quiz che agevolino l’apprendimento.

“Aggiungi anche un gioco educativo basato sul classico Snake, ma con un topo che mangia formaggi al posto del serpente e delle mele. Ogni volta che il topo mangia un formaggio, voglio una voce che introduca una nuova parola in francese”, scrive Dubois.

In pratica, il ricercatore di OpenAI sta facendo “vibe coding”, un modo di creare software semplicemente descrivendo ciò che si vuole ottenere, in linguaggio naturale, senza scrivere codice manualmente.

Si poteva già fare - in realtà - con il vecchio Gpt-4o. E si può fare tuttora anche con altre IA come Claude di Anthropic o Gemini di Google. Ma il risultato ottenuto da Gpt-5 dopo pochi istanti, visibile in anteprima all’interno del chatbot, sembra di un livello molto superiore. C’è tutto quello che ha chiesto Dubois, con una veste grafica accattivante. Il risultato è interattivo: si può giocare e imparare da subito. Oppure si può scegliere di trasferire il codice su piattaforme che lo trasformeranno in una vera web-app accessibile da chiunque navighi in rete.

“Creare un sito del genere richiederebbe ore a uno sviluppatore. Gpt-5, invece, lo fa in pochi secondi - spiega Dubois - E lo fa più volte, con varianti diverse, così posso scegliere la mia preferita. Nel primo esempio ha scritto 300 righe di codice. In un altro tab, 600 righe. Ma non devi capirle: basta cliccare ‘esegui’”.

Altman: “Sarà come avere un esperto in tasca”

È la promessa dell’IA generativa. Tutti possono creare tutto. Basta un prompt, l’istruzione di testo che si affida a una macchina. Qualcuno, nel frattempo, perderà il lavoro. Ma secondo Altman ne varrà la pena.

“I nostri figli saranno in grado di fare cose che noi non possiamo fare” ha scritto il leader di OpenAI, diventato papà da pochi mesi, in un breve saggio dal titolo L’era dell’intelligenza.

“Grazie a queste nuove capacità, potremo raggiungere un livello di prosperità condivisa che oggi sembra inimmaginabile; in futuro, la vita di ognuno potrà essere migliore di quella di chiunque viva oggi. La prosperità, da sola, non rende necessariamente felici – esistono molte persone ricche e infelici – ma migliorerebbe in modo significativo la vita delle persone in tutto il mondo”.

Michelle Pokrass, la ricercatrice di OpenAI che in passato si è occupata di modelli capaci di ragionare, come o3, e dell’AI Agent - un’intelligenza artificiale in grado di navigare autonomamente sul web per eseguire compiti e recuperare informazioni - dice che Gpt-5 fornisce “risposte più accurate”ed ha “maggiore capacità di non perdersi nei ragionamenti complessi”.

La nuova anima super veloce di ChatGpt

“GPT-5 è il nostro modello più intelligente di sempre”, sostiene Nick Turley, responsabile dell’app ChatGpt e seduto vicino ad Altman. È un’affermazione a cui siamo abituati. La ripetono, puntualmente, tutte le aziende che producono un nuovo smartphone. Anche OpenAI, in fondo, sta lanciando un “modello”. Solo che non si vede. È l’anima di ChatGpt.

“Per quanto riguarda l’intelligenza, molti fanno riferimento ai benchmark accademici. Il nostro modello ha raggiunto risultati allo stato dell’arte in queste valutazioni, che si tratti di matematica, scienze o ragionamento - afferma Turley -. Inoltre, è più accurato rispetto al nostro precedente modello di frontiera, GPT-4 Turbo (noto anche come O3), con un tasso di allucinazioni significativamente ridotto. Ma GPT-5 non è solo più intelligente: è anche molto più veloce, e lo noterete chiaramente ogni volta che lo vedrete all’opera”.

Sam Altman lo interrompe. Sulla velocità vuole aggiungere una cosa: “Ho insistito molto col team: ‘Ehi, deve pensare molto, molto più velocemente’. Ci vuole troppo tempo per risolvere domande difficili. Ora ho l’impressione opposta: ‘Avrà pensato abbastanza?’. Non sembra nemmeno che lo abbia fatto, ma poi dà una risposta fantastica”.

Tre versioni di Gpt-5: disponibilità e limiti d’uso

Le capacità di “ragionamento” di GPT-5, vale a dire la sua abilità nel scomporre problemi complessi in passaggi logici, valutare alternative, correggere errori e giungere a conclusioni coerenti, influenzeranno il modo in cui gli utenti utilizzeranno ChatGpt.

“Finora gli utenti Plus [il costo è di 20 dollari al mese, ndr] dovevano orientarsi in un selettore di modelli piuttosto complicato, e non ne siamo certo orgogliosi - ha detto Turley - Ora, per la prima volta, possiamo semplificare tutto in un unico modello: basta usarlo, e sarà lui a decidere come e quanto pensare, in base a ciò che serve”.

Gpt-5 sarà disponibile per tutti, a partire da oggi. Sia agli utenti free, sia a quelli che pagano un abbonamento mensile (Plus, Pro, Team). Ovviamente i limiti di utilizzo saranno diversi. Chi paga, avrà a disposizione più interazioni con il chatbtot.

Gli utenti Pro, che sborsano 200 dollari al mese, saranno gli unici ad avere un accesso illimitato.Quando gli utenti free termineranno le richieste giornaliere a loro disposizione, passeranno automaticamente a Gpt-5 Mini, una variante meno potente “ma comunque ottima” assicura Turley. Il nuovo modello avrà anche una versione “Nano”.

Un’intelligenza artificiale “più umana”

“Oltre a essere intelligente e veloce, riteniamo che GPT-5 sia anche molto più utile - dice ancora Nick Turley -. Uno degli ambiti principali, come ha sottolineato Sam, è la programmazione. Tuttavia, il modo in cui l’utente medio percepirà questa utilità sarà soprattutto attraverso gli effetti indiretti: GPT-5 sa davvero scrivere codice di alta qualità, in particolare per il front-end. Ciò che colpisce di più è la sua capacità di generare qualunque interfaccia utente desideriate. Anche nella scrittura ha fatto un grande salto in avanti. Scrivo per lavoro e posso dire che ha un senso del gusto molto più affinato. Mi ricorda le qualità che apprezzavo in GPT-4.5, qualità che in GPT-4.0 risultavano un po’ assenti. È una differenza che si nota subito”.

Poi Turley si sofferma su un aspetto cruciale: “GPT-5 sembra più umano. Il modo in cui interagisce è più naturale. E per me, questa è la cosa più straordinaria di tutte”.

La tendenza ad antropomorfizzare l’IA risponde a esigenze di marketing. Un’intelligenza artificiale, anche la più evoluta, non ha coscienza. Comprende il linguaggio naturale, ma non - veramente - cosa le viene chiesto. Eppure le aziende che sviluppano IA, e molti dei loro utenti, ritengono sempre più vicino lo scenario narrato in Her, il film di Spike Jonze del 2013 che descrive una relazione intima tra un uomo e la sua assistente virtuale, così intelligente, ironica e sensibile da sembrare, appunto, umana.

Il rovescio della medaglia: lo stress mentale da IA

Ma nella realtà, un rapporto troppo stretto tra le persone e la loro IA non si è rivleato sempre positivo. Negli ultimi mesi diversi utenti hanno raccontato esperienze in cui familiari o amici, in un momento di disagio emotivo, hanno visto peggiorare le proprie condizioni dopo un uso intensivo di ChatGpt.

In alcuni casi, le conversazioni sembravano rafforzare convinzioni deliranti preesistenti. Molti di questi episodi sono stati riportati dai media e hanno avuto grande risonanza.

OpenAI sembra ora più consapevole dei rischi psicologici legati a ChatGpt. Recentemente ha rivisto una modifica introdotta ad aprile scorso, che rendeva il chatbot troppo accomodante, arrivando talvolta ad assecondare comportamenti malsani. Più recentemente, ha introdotto in ChatGpt una notifica che invita gli utenti a fare una pausa, se la conversazione con il chatbot è prolungata.

L’introduzione di Gpt-5, un modello ancora più intelligente, alimenta nuove preoccupazioni. Dopo aver esaltato la componente “umana”, Turley corregge il tiro: “In base ai test, abbiamo ottenuto miglioramenti significativi sugli scenari legati alla salute mentale. Sulla dipendenza emotiva, stiamo ancora verificando i numeri. Ma abbiamo segnali positivi nei nostri indicatori online”.

Come risponderà Gpt-5 alle richieste potenzialmente inopportune

Un uso più responsabile ed etico dell’IA passa anche per la sicurezza dei modelli che vengono offerti al pubblico. OpenAI sostiene di aver lavorato molto sulla “prevenzione di abusi” attraverso Gpt-5.

“In passato abbiamo seguito un approccio binario: se il prompt era sicuro, il modello rispondeva; se era pericoloso, il modello rifiutava”, spiega Alex Beutel, a capo della ricerca sulla sicurezza dell’IA dell’azienda di San Francisco. “Questo ha funzionato, ma presenta delle difficoltà: ci sono richieste formulate in modo ambiguo. Per esempio, se qualcuno chiede: ‘Quanta energia serve per innescare questo materiale?’, potrebbe essere un tentativo malevolo di aggirare le protezioni, oppure potrebbe trattarsi di uno studente che sta studiando fisica”.

Beutel e il suo team affrontano, insomma, una delle sfide più grandi dell’era dell’IA. Quella che dovrebbe determinare, in ultimo, come dovrebbe rispondere un modello. Cos’è giusto che produca. Cosa invece dovrebbe evitare.

“Con GPT-5 usiamo un approccio diverso: risposte sicure - dice Beutel - Il modello cerca di essere il più utile possibile, ma restando entro i limiti della sicurezza.Nei casi ambigui, il modello offre risposte solo parziali, spesso restando su informazioni generiche che non possono essere utilizzate per causare danni.Riteniamo che questa sia una base molto più solida per la sicurezza, soprattutto per situazioni poco chiare”.

Comprendere gli esseri umani sempre meglio. Questo è l’obiettivo. Anticipare le nostre intenzioni. Per soddisfare al meglio le esigenze, ma anche per evitare usi inopportuni.

Un passo verso l’AGI

Prima di congedarsi, a chi gli chiede se davvero Gpt-5 si può considerare un passo verso l’intelligenza artificiale generale, Altman risponde in modo sorprendente: “Detesto un po’ il termine AGI a questo punto - dice - Ormai viene usato da ognuno in modo leggermente diverso”. Poi aggiunge: “Gpt-5 rappresenta un passo significativo verso modelli davvero capaci. È chiaramente un sistema dotato di intelligenza generale, anche se - secondo la definizione che molti di noi danno all’AGI - mancano ancora elementi fondamentali. Uno di questi, forse il più importante, è che non si tratta di un modello che apprende continuamente mentre viene utilizzato: non assimila nuove informazioni o esperienze in tempo reale. A mio avviso, questa capacità è una componente essenziale dell’AGI. Ma il livello di intelligenza e le capacità raggiunte da Gpt-5 segnano un grande salto in avanti. Se potessi tornare indietro di cinque anni, prima del lancio di Gpt-3, e dire al me stesso dell’epoca che oggi saremmo arrivati a questo punto, lo considererei un’accelerazione straordinaria verso qualcosa di molto vicino all’AGI”.

repubblica

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